Sono circa 170 le persone residenti o frequentanti le strutture per disabili che gestiamo in ambito regionale.

Strutture semiresidenziali (Centri Diurni, Centri Socioriabilitativi, Centri di Socializzazione). 

Queste strutture accolgono per 8 ore al giorno disabili adulti e giovani ormai usciti dal percorso scolastico e per cui un ingresso (per quanto protetto ed agevolato) nel mondo del lavoro è difficilmente praticabile, o deve essere comunque verificato e preparato da un paziente lavoro propedeutico. Si tratta quindi di persone a rischio di esclusione sociale, se non adeguatamente sostenute per aiutarle a dare corpo alle loro “diverse” abilità, mettendole in condizione di esprimere al meglio le loro potenzialità cognitive, operative, relazionali. Realizziamo  tutto questo con la personalizzazione degli interventi ed un programmazione mirata di attività realizzate dallo staff interno (addetti all’assistenza, animatori socio-educativi, educatori professionali),  ma anche con la collaborazione di associazioni ed esperti esterni con competenze specifiche in diversi ambiti educativo-riabilitativi (danceability, musicoterapia, pet therapy, ippoterapia, circomotricità,  acquaticità, teatro, ecc) e con la programmazione di  occasioni di “apertura” delle strutture alla comunità locale di riferimento.

Inoltre, pensando al futuro delle persone che frequentano i centri diurni, sosteniamo e promuoviamo iniziative che riguardano il “Dopo di Noi” e del “Durante Noi”.

Strutture residenziali. 

Possono essere organizzate nella forma della Comunità alloggio protetta (CAP), che accoglie persone adulte con disabilità stabilizzata e con riconoscimento di handicap prevalentemente non gravi, o nella forma della Residenza Sanitaria per disabili (RSD), dedicata a persone sempre con disabilità stabilizzata ma con valutazione di gravità. In entrambi i casi lo staff multiprofessionale delle strutture, oltre a comprendere le stesse professionalità dei servizi semiresidenziali, prevede la presenza di figure con competenze sanitarie (fisioterapista, infermiere professionale, con una copertura nella Residenza sanitaria per disabili, di 24 ore) o specialistiche (neurologo, psicologo clinico), oltre che le figure necessarie per i servizi cosiddetti alberghieri (addetti alla pulizie, addetto alla lavanderia/guardaroba). In entrambi i casi  bisogni della persona sono totalmente a carico della struttura, che da un lato deve funzionare come una “casa” per quanto riguarda spazi, tempi, ritmi e relazioni di vita e, dall’altro, deve assicurare nelle 24 ore un complesso di prestazioni alberghiere, assistenziali, educative e sanitarie che garantiscano il benessere più completo e duraturo possibile rispetto ai bisogni degli ospiti. In queste strutture, in particolare nella Comunità alloggio protetta, possono essere previsti anche inserimenti temporanei, sia come pronta accoglienza che in modo programmato, per una momentanea impossibilità delle famiglie (ricoveri ospedalieri dei caregivers, periodi di malattia o di convalescenza) a provvedere al quotidiano lavoro di cura.

Disabilità