Demenze, una rete per la presa in carico integrata

Con la delibera 1402 dell’11 dicembre 2017 la Regione Toscana ha approvato il Piano Regionale delle Demenze, che recepisce il Piano nazionale, e mira a fornire agli operatori indicazioni aggiornate per la diagnosi e l’assistenza dei pazienti e per il supporto alle famiglie.

Oggi la demenza rappresenta la quarta causa di morte negli ultra65enni nei Paesi occidentali, ed è una delle cause di disabilità più importanti nella popolazione anziana, responsabile di oltre la metà dei ricoveri nelle Rsa. La prevalenza della malattia aumenta con l’età ed è maggiore nel sesso femminile. È la patologia cronico degenerativa da cui si attende, nei prossimi decenni, il massimo aumento (+57% nel 2030, +130% nel 2050). Le recenti linee guida europee, per la sola malattia di Alzheimer stimano in 21.000 euro l’anno il costo per le cure di una persona che ne è affetta. Si tratta di una patologia con forti risvolti sociali, della durata media di 8/10 anni, progressiva, e che necessita di un costante “tutoraggio” fino alle cure di fine vita.

Nel solco del Piano nazionale approvato nel 2015, il Piano vuole fornire agli operatori che, con differenti competenze, lavorano per e con le persone affette da demenza uno strumento di indirizzo per la diagnosi tempestiva della malattia e la presa in carico integrata del paziente e della sua famiglia. L’obiettivo è quello di creare una rete di servizi che non lascino mai soli né il paziente affetto da demenza né i suoi familiari.

“Il Piano approvato dalla Regione Toscana – commenta Carmine Di Palma, responsabile Settore Anziani della cooperativa G. Di Vittorio – evidenzia l’importanza della presa in carico integrata della cura e dell’assistenza delle persone con demenza e del sostegno ai loro familiari lungo tutto il percorso della malattia, partendo dalla pre-diagnosi fino al fine vita, attraverso i Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) Demenze”. 

La delibera fornisce indicazioni l’organizzazione di una rete sociosanitaria integrata per la cura e l’assistenza delle persone con demenza e il sostegno dei familiari; indica le caratteristiche essenziali e i requisiti minimi del Centro Diurno Alzheimer; approva il Piano regionale delle Demenze, per migliorare qualità e appropriatezza degli interventi; favorisce e implementa l’assistenza al paziente, ma anche alla famiglia, aiutando e supportando anche dal punto di vista psicologico, attraverso la partecipazione a momenti di socializzazione, con l’introduzione di nuovi luoghi informali, ma sufficientemente protetti, come Caffè Alzheimer e Atelier Alzheimer.

“Un altro aspetto da sottolineare – afferma Di Palma – è che non si parla più di Alzheimer e demenza separate ma di una Demenza allargata e questo ha evidenza anche nell’organizzazione dei servizi”. Inoltre, aggiunge Di Palma, “vengono superate le Unità di Valutazione Alzheimer (UVA), che diventano CDCD, centri per i disturbi  e le demenze”.

“Nel Piano Demenze – conclude il responsabile del Settore Anziani della cooperativa – si dà valore anche ad un’idea di maggiore supporto alla comunità in un’ottica di Dementia Friendly Community”.