DTC, impressioni dal workshop residenziale di Montespertoli

Dal 19 al 21 ottobre 2018 si è svolto a Montespertoli (FI) il primo Living Learning Experiences organizzato dalla Cooperativa G. Di Vittorio.
Il LLE è un modello di training che si propone di trasferire i valori della Comunità Terapeutica Democratica alle organizzazioni di lavoro clinico, sociale ed educativo – spiega David Pasqualetti, responsabile Settore Salute mentale della Cooperativa -. In sintesi il LLE è un Workshop residenziale rivolto a operatori di servizi di salute mentale e strutturato come una comunità temporanea di apprendimento condotta da uno staff esperto che sostiene i bisogni di cura, di convivenza e di collaborazione dei partecipanti (utenti della comunità); coincide con un training esperienziale della durata di tre giorni sulle dinamiche gruppali e comunitarie sulle quali pianificare l’organizzazione degli ambienti terapeutici; promuove e propone l’efficacia clinica e sociale delle relazioni umane comunitarie volte allo sviluppo del benessere personale e collettivo; permette di partecipare ad una pratica riflessiva mirata a comprendere l’esperienza che fanno gli utenti delle Comunità Terapeutiche e di tutti i servizi residenziali della Salute Mentale; migliora le competenze personali nell’organizzazione e nella conduzione di gruppi ed attività in Comunità Terapeutica e nei servizi residenziali e di sostegno all’abitare per gli utenti della Salute Mentale“.

Il workshop è stato ideato dall’INTERNATIONAL NETWORK OF LIVING LEARNING EXPERIENCES – INLLE, ed è una tappa fondamentale nel percorso di formazione per “Esperto valutatore di Comunità Terapeutiche Democratiche” che stanno seguendo gli operatori delle Comunità Terapeutiche iscritte al Progetto Visiting DTC Legacoop.
Tale progetto nel 2018 vede coinvolte 15 Comunità Terapeutiche e 6 Gruppi Appartamento disperse per tutto il territorio nazionale. La Cooperativa G. Di Vittorio partecipa con la SRP Ponte a Tressa e la SRP Il Sole mentre gli operatori della SRP Bon-Sai frequentano il corso per Valutatori Esperti di DTC.

Al LLE di Montespertoli hanno partecipato 24 operatori (massimo consentito dal format) proveniente da varie parti d’Italia: Liguria, Toscana, Piemonte, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo. 10 sono stati i soci partecipanti della Cooperativa G. Di Vittorio. Lo staff era formato da:

  • Simone Bruschetta, Group Analyst, TC Psychotherapist and PhD Researcher, Catania- Supervisore
  • Amelia Frasca, Group Analyst, TC Psychotherapist, Catania- Facilitatore
  • Giuseppe Biagi, Group Analyst, TC Psychotherapist, Catania – Facilitatore
  • Rosanna Percolla, Group Analyst, TC Psychotherapist, Catania Facilitatore
  • David Pasqualetti, TC Psychotherapist, Responsabile Tecnico di Settore Salute Mentale-Dipendenze-Marginalità della Coop G. Di Vittorio Sociale ONLUS, Firenze – Amministratore

“Anche in quest’occasione Amelia Frasca e Simone Bruschetta hanno dimostrato, come sempre, una professionalità ed una qualità umana rara e preziosa – afferma Pasqualetti -. La Cooperativa intende quindi ringraziarli insieme alla Dr.ssa Percolla e al Dr. Biagi, che da tempo sono loro collaboratori, ma che per la prima volta abbiamo avuto il piacere di conoscere e collaborare”.

Sono stati tre giorni intensi sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista umano e personale ben rappresentati dai commenti ricevuti da alcuni soci della Cooperativa che hanno partecipato all’esperienza:

“La stanchezza è tanta, i pensieri pure. Siamo quasi alla fine di un percorso durato tre anni che ci ha regalato momenti densi di significati, scambi con persone che per fortuna esistono ancora, contenuti ricchi di significati che ci hanno cambiato, dubbi e domande necessari per continuare il nostro lavoro in maniera seria e consapevole. Quest’ultima esperienza ha rafforzato la convinzione di avere avuto una grande opportunità nell’intraprendere questa strada. Non è stata una formazione come tante, perché pur avendo appreso anche principi teorici, ci siamo messi in gioco, abbiamo subito frustrazioni, evidenziato i nostri limiti e messo in discussione le nostre certezze. Il progetto Visiting nel suo complesso ha rinnovato energie che si erano perse nelle difficoltà, nelle contraddizioni del lavoro quotidiano, ma i tre giorni di LLE sono stati il momento in cui è stato possibile sperimentare almeno un po’ cosa significa e quanto è difficile essere comunità. Un grazie enorme a ogni persona coinvolta in questo viaggio in giro per l’Italia ma un grazie particolare a Amelia , Simone e David che rimarranno sempre nel mio cuore.” (Anna)

“…un’esperienza forte, faticosa… Un “metodo di apprendimento” che ti entra nel sistema linfatico e che ti offre un punto di vista diverso, un paio di occhiali speciali, come se tu vivessi/esperissi per la prima volta certe emozioni e dimensioni. Una trasfusione sana… Auspicherei che tutti gli operatori della salute mentale potessero avessero questa opportunità…” (Samanta)

“Non so quale impressione possa essere più giusta… la voglia di stare insieme e creare qualcosa… la difficoltà di poter esprimere davanti ad estranei le proprie opinioni… dover stare in compagnia di persone che non appartengono alla pripria realtà… non dover correre nel fare le 1000 cose del quotidiano, ma semplicemente esistere ed interagire in un gruppo… non lo so. Penso che l’esperienza insegna che nelle comunità si possa esistere, ma provando enormi difficoltà, di accettazione e diversità, e che il ruolo di chi accompagna in questo cammino sia di fondamentale guida. È da poco che lavoro in Psichiatria e conosco le comunità, conosco poco i ritmi e il modo di svolgere ogni progetto. Io riesco, dove le nozioni mi vengono spiegate e mi innesco quando le attività sono strutturate e per il resto riesco a muovermi negli spazi quando si definiscono delle linee guida, questo mi è mancato. Ma penso davvero che tutto quello che porta interazione e conoscenza possa solo condurre a un beneficio. Con questi piccoli pensieri vi ringrazio.” (Giulia)

Un’ esperienza molto positiva e nello stesso tempo molto faticosa. Trovo terapeutico che in ogni comunità, gruppo di lavoro o anche semplice rapporto fra operatori e utenti i migliori risultati si ottengono quanto più è paritario il rapporto fra tutti i membri del gruppo, nel rispetto delle competenze e capacità di ognuno, e quando vengono rispettati diritti e doveri reciproci.” (anonimo)

“Un’esperienza forte ed indimenticabile cje tutti cloro che lavorao in comunità dovrebbero fare. Un utile cambio di prospettiva che concorre alla crescita personale e professionale.” (Stefano)

“Un’esperienza intensiva, introspettiva, stimolante. Difficile ma da ripetere. Le difficoltà incontrate attengono alla sefra delle emozioni personalei: angoscia, irritazione… Il tempo è molto importante per creare relazioni, le persone emergono con cautela, ho sentito che ogni giorno è stato diverso dall’altro. Penso molto a quale sia il valore che diamo al silenzio e a quale sia la linea di demarcazione, di confine, tra distruttivo e costruttivo. E poi la paura con tutte le sue sfumature, il rischio di esporsi. Raccontarsi comporta un rischio: quanto è beneficio e benessere e quanto è tormento?” (anonimo)