I ragazzi, il futuro di tutti noi. 

In questi ultimi anni sono cambiate molte, anzi moltissime, cose. 

Il cambiamento più evidente è che i ragazzi non sono più gli stessi. Lo abbiamo visto in tutte le nostre comunità educative a dimensione familiare. 

Dopo il COVID-19, dopo la reclusione forzata, dopo l’isolamento e la separazione, i ragazzi che arrivano da noi hanno disturbi e difficoltà che prima non erano così marcati.

La pandemia ha lasciato segni profondi sulla salute mentale di chi già vive una situazione di fragilità.

Nelle nostre comunità accogliamo bambini e ragazzi con storie terribili alle spalle. Spesso ci rendiamo conto che un intervento educativo non è sufficiente. In alcuni casi in loro (soprattutto negli adolescenti) la rabbia e il disagio esplodono in modo incontrollato, sotto forma di violenza, fuga, dipendenza dai videogiochi o dallo smartphone, con il rischio di innescare meccanismi di regressione anche negli altri. 

Si tratta di situazioni difficili da affrontare, è vero, ma è che rappresentano anche una grande opportunità. Ci troviamo ad essere un osservatorio privilegiato sugli adolescenti nel post-pandemia. Grazie a questo punto di vista privilegiato vogliamo provare a capire e prevenire i bisogni di questi ragazzi. 

Vogliamo migliorare i nostri processi interni, soprattutto la fase dell’ammissione in comunità e fare rete con il territorio per costruire per i ragazzi nuovi legami. 

Per questo, soprattutto oggi 20 novembre 2022, Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini, vogliamo rinnovare il nostro impegno al raggiungimento di alcuni degli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo sostenibile 2030, che nel settore Infanzia e minori abbiamo fatto nostri:

  • Garantire un’istruzione di qualità inclusiva e paritaria e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.
  • Entro il 2030, garantire che tutti i bambini abbiano uno sviluppo di qualità nella prima infanzia, cura e istruzione pre-primaria in modo che siano pronti per l’istruzione primaria.
  • Entro il 2030, eliminare le disparità di genere nell’istruzione e garantire la parità di accesso a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale per i più vulnerabili, comprese le persone con disabilità, le popolazioni indigene e i bambini in situazioni vulnerabili.