Professionalità e passione, è la nostra vita

Abbiamo incontrato Francesca Cipriani responsabile del servizio domiciliare del territorio di Fiesole, dei servizi di assistenza domiciliare rivolti ai privati e animatrice di due progetti: “Pronto Badante” e “Inside Out”.

Prima di tutto le chiediamo di presentarsi:

Sono Francesca Cipriani, ho 52 anni, sono stata responsabile per circa 20 anni del servizio di assistenza domiciliare della zona fiorentina nord-ovest di cui fanno parte sette comuni. Oggi sono responsabile del servizio domiciliare del territorio di Fiesole, dei servizi di assistenza domiciliare rivolti ai privati, e sono animatrice di due progetti: “Pronto Badante” e “Inside Out”. 

In cosa consiste il tuo lavoro? 

Il mio lavoro consiste prima di tutto nel prendere in carico le richieste di attivazione di un servizio domiciliare che arrivano dai Servizi Sociali. Il passo successivo è fare una visita domiciliare per conoscere e capire meglio la situazione che mi è stata segnalata, per individuare l’operatore più adatto per il servizio richiesto e per capire il tipo di impegno (anche orario) necessario. Ogni operatore ha le proprie caratteristiche e peculiarità e quindi devo capire bene a chi affidare il lavoro richiesto.

La nostra utenza è molto varia, si va dall’anziano all’adulto con disabilità, dalla persona seguita dal settore di salute mentale fino ai minori. Quindi è fondamentale conoscere bene la situazione per rispondere al meglio e sempre con un servizio d’eccellenza, come siamo abituati a fare. 

Oltre a questo, devo pensare anche alla salute degli operatori, persone che sono sul campo, in prima linea. 

 E se ti dovessi descrivere in tre aggettivi? 

Prima di tutto autoironica. Nella vita è fondamentale e credo fortemente sia molto importante non prendersi troppo sul serio e ridere, anche di sé stessi. Altri due aggettivi che mi rappresentano direi: estroversa e accogliente.

Se parliamo di passioni, cosa ti piace? 

Se parliamo della Francesca nel lavoro direi assolutamente il contatto con le persone. È una cosa che mi piace tantissimo, essere sul campo, ascoltare le storie delle persone che incontro, essere a loro disposizione, conoscerle bene e aiutarle. È una cosa alla quale non potrei mai rinunciare.

Nella mia vita privata invece le mie passioni sono la cucina, la musica e il canto. Questo perché da piccola cucinavo con mia madre mentre ascoltavamo la musica e cantavamo… sono passioni che mi sono rimaste dentro e che cerco di trasmettere anche a mia figlia.

Il vostro è un lavoro in prima linea, andate direttamente nelle case delle persone a svolgerlo, come sono stati gli ultimi anni con il COVID-19?

Sono stati anni impegnativi. Sia gli operatori che gli utenti avevano giustamente paura, non c’erano protocolli perché nessuno si poteva aspettare un evento del genere, li abbiamo dovuti creare. Durante la pandemia non riuscivamo a trovare le mascherine e ce le siamo autoprodotte. 

Tutto questo ha unito ancora di più, a tutti i livelli, tutti i reparti della cooperativa, e ha fatto confermato la grande professionalità e le capacità di tutte le persone che ne fanno parte. 

Nessun operatore ha pensato di tirarsi indietro, di abbandonare, e questo fa capire il valore enorme sia professionale che umano delle persone che fanno parte di Di Vittorio. 

Durante questi anni abbiamo fatto assistenza anche a persone in isolamento o positive. Quindi è stato un duro, durissimo lavoro.

Il tuo è un lavoro complesso che ti mette a dura prova sotto tanti punti di vista, cosa ti fa dire “oggi è stata una bella giornata”?

Pensandoci bene, semplicemente è quando ti senti dire “Grazie”. Sembra scontato ma invece è una parola speciale. Credo sia una grande cosa e quando mi succede sento davvero di aver fatto un ottimo lavoro. 

Raccontaci qualcosa che gli altri non sanno del tuo lavoro.

Il nostro è un lavoro impegnativo, faticoso sia fisicamente che mentalmente. Non ci sono “orari”, nessuno di noi spacca il minuto nello staccare, è impossibile. Questo non vuol dire che non si possano avere dei turni di entrata e uscita stabiliti, ma non è il classico lavoro che si fa con il cartellino, essere a contatto stretto con persone vuol dire anche questo. 

È anche un lavoro che è sempre con te: ti porti anche a casa le sensazioni e le emozioni che vivi durante la giornata. 

Secondo te quali le caratteristiche che bisogna avere per lavorare nel tuo settore?

Intraprendenza e prontezza, prima di tutto.
Sei a stretto contatto con gli utenti, spesso da solo ,e quindi può capitare di dover gestire delle situazioni emergenziali a cui devi rispondere velocemente e con spirito d’iniziativa. Vanno prese decisioni in tempi molto brevi e quindi proprio per questo la formazione ti aiuta nel gestire situazioni delicate. 

La professionalità è un altro elemento importantissimo: dobbiamo fornire un servizio di eccellenza, “buono” non basta, e per farlo ci vuole tanta professionalità.

L’ultima caratteristica, forse la più importante, è la passione: questo è un mestiere che può esser fatto se hai una grande, anzi enorme passione per quello che fai tutti i giorni.

Non ci si può improvvisare, assolutamente. Quindi è necessario certamente fare formazione che, ripeto, è una cosa davvero fondamentale sia per il lavoro quotidiano, sia nel prendere decisioni in momenti complessi e in fasi d’emergenza. E bisogna anche essere tenaci, perché può capitare di non avere risposte sempre positive dalle persone con cui lavoriamo. 

Se posso dare anche un consiglio: quando si lavora nel nostro settore bisogna avere anche l’umiltà di dire “sono in difficoltà, ho bisogno di aiuto”.


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